
Nato nel 1888 a Winchester e morto a Boston nel 1957, i suoi scritti, pubblicati dalla rivista del National Geographic, furono ritirati dal governo degli Stati Uniti e poi censurati. Lo stesso accadde quando la rivista Flying Saucer, diretta da Ray Palmer, pubblicà per intero le sue scoperte.
Nei suoi diari, l’Ammiraglio Byrd racconta di esser entrato in una cavità gigante del Polo Nord, e di aver volato per circa 17 miglia attraversando montagne, laghi, fiumi e di aver visto una gran varietà di vegetazione. E città abitate. Racconta di aver osservato diversi apparecchi volanti che lui fino ad allora non aveva mai visto. Insieme al suo equipaggio, ebbero un contatto con queste popolazioni, molto avanzate tecnologicamente, che si dicevano preoccupate dalle recenti attività nucleari (erano da poco state sganciate le due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki). Era il 1947. Nel gennaio del 1956, l’Ammiraglio Byrd guidò una seconda spedizione, questa volta destinata a sorvolare il Polo Sud. Questa volta entrò nella crosta terrestre per circa 2,300 miglia.
La teoria di Byrd (supportata dalle esperienze vissute da lui e dal suo equipaggio in prima persona) sostiene che la terra ai poli sia concava, e che sia solcata, tutt'oggi, da oggetti volanti e abitata da persone tecnologicamente avanzate.
Verso la fine della sua vita, Byrd scrisse a proposito del Polo Nord: “quella terra oltre il Polo è il centro di un grande mistero sconosciuto”.
Ancora oggi, il governo degli Stati Uniti proibisce di sorvolare l’area polare, con qualsiasi mezzo. Questo, unito ai diversi insabbiamenti degli scritti di Byrd, quantomeno dovrebbero far riflettere.
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