giovedì 25 giugno 2009

AGARTHI. IL MITO DEL REGNO NASCOSTO

AGARTHI. THE MITH OF THE HIDDEN REIGN- Agharti is legendary reign that reside in the Earth’s core. A lot of ancient culture wrote about it, Hindus have known it as Aryavartha, the land from which the Vedas come, the Chinese as His Tien, the russian Christian sect “Old Believers” that called it Belovodye, and the Kirghiz as Janaidar. Its capital city is called Shambala, where lives The King of the World. Most important about it, is what happened to the Admiral of the United States Richard E. Byrd, in a travel through the North Pole (coming soon an article about him). Agarthi concept figures in Vajrayana Buddhism and Tibetan Kalachakra.
Secondo le tradizioni orientali, Agarthi (o Agartha) è un regno sotterraneo che si estende dall’Asia a tutto il mondo per mezzo di un sistema antichissimo di gallerie. E nella capitale, Shambhala, risiede il Re del Mondo. Questa tradizione ci riconduce alla religione Brahamànica, descritto anche nei tantra di Kalachakra e dal buddismo tibetano, anche se l’occultista francese René Guénon nel suo libro "Le Roi du Monde" (1927) fa menzione di moltissime altre culture e religioni che contengono il mito di un regno nascosto.
Da ricordare che gli indù parlano di Aryavartha, terra d'origine dei Veda, i Cinesi di Hsi Tien, il Paradiso Occidentale di Hsi Wang Mu, la Madre Regale dell'Ovest, la setta cristiana russa dei Vecchi Credenti la chiamava Belovodye, mentre i Kirghizi la chiamano Janaidar. Tutte regioni poste al di sotto della crosta terrestre.
Di primaria importanza sul tema è la testimonianza dell’ammiraglio della marina degli Stati Uniti Richard E. Byrd, e di ciò che accadde in seguito alle sue dichiarazioni e del suo equipaggio. Ma di questo se ne parlerà successivamente.
Nel 1922, Ferdynand Ossendowsky dichiara, nel suo "Betes, hommes et dieux", di aver appreso dal principe mongolo Choultoun Beyli molte notizie a proposito di Agarthi: “… è un grande regno con milioni di abitanti, sui quali regna il Re del Mondo. Lui conosce tutte le forze della natura, e conosce il grande libro del Destino…”.
Un’altra opera importante su Agarthi, è The Smoky God (1908) di Willis Emerson. Il testo si presenta sotto forma di diario di un marinaio norvegese chiamato Olaf Jansen, concernente un suo viaggio al Polo Nord. Trovata una delle tante entrate al regno sotterraneo, Olaf avrebbe lì vissuto, insieme a suo figlioe, per circa due anni. Descrive gli abitanti come gente dalla pelle molto chiara. Il nome di Agatha non viene mai menzionato in questo libro, anche se Emerson utilizzerà questa storia in opere successive attribuendo il regno a quello di Agarthi.
La società teosofica, fondata dalla medium Helena Blavatsky accetta l’esistenza di Agarthi. Sosteneva di stare in contatto telepatico con questa razza sopravvissuta ad una violenta catastrofe del passato. A questo mito si affiancarono anche altre società segrete, tra le quali quelle che fanno capo al mito di Thule.

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