domenica 21 giugno 2009

LE FATE - una breve introduzione

THE FAIRIES, a short introduction - The french ermetist Durville, describe the most important characteristics of the Fairies: their position is between Angels and Demons, and the position of their hierarchy based on the distance to the material world. The reverend Kirk, in the 1691 wrote that a fairy had the consistence of frozen cloud, and it is possible to see them in the twilight. A Christian legend of Island tells that Eve had a lot of children, and when God decided to do a visit to the couple, she can’t clean all of them, and shows to the Lord only the clean ones. The others, became elfs, pixies and fairies.
Neppure le persecuzioni scatenatisi nel XIII secolo contro i culti e le credenze antiche, quali Diana, Apollo, Pan e Dioniso, riuscirono a sradicare il culto delle Fate. Ma le persecuzioni fallirono, nell’immaginario popolare era troppo radicata la loro immagine positiva di protettrici. Secondo la scuola di pensiero new-age, la Fata è un essere spirituale che risiede nel mondo astrale. E la sua presenza non è fisica ma eterica. Ma anche loro hanno i loro lati “negativi”, come sostengono Froud e Lee, secondo i quali “…riparano torti, vendicano offese, ma possono anche essere maligne e vendicative”. Ma la questione è delicata, precisa E. Brasey nel suo Fées et Elfes, perché di Fate ne esistono una gran varietà. Una gran varietà, quindi, presenti in quasi tutte le culture mondiali.
Marian McNeill sostiene che le nereidi e le ninfe della mitologia greca e gli elfi della Scandinavia e della Germania presentano molti punti in comune con le Side (Sidhe: popolo delle colline), le Fate delle isole britanniche. Anche se quelle della tradizione celtica non somigliano per niente a quelle dei libri per bambini, hanno statura e stile di vita simile a quella degli umani, ma conservano però conoscenze e poteri “magici”.
Durville, ermetista francese al quale l’esoterismo moderno deve molto, ne descrive la caratteristica principale: esse si posizionano tra l’Angelo e il Demone, e la loro gerarchia riguarda il loro legame con la materia. Più si allontana dal mondo materiale e più è “alta” la sua posizione. Le Fate fluttuano nell’etere, dice, le Silfidi volano nell’aria e gli Gnomi volteggiano nella Terra.
Il reverendo R. Kirk, pastore ad Aberfoyle in Scozia, nel 1691 afferma che le Fate sono di natura intermediaria, come nell’antichità si pensava dei Demoni (intesi ovviamente nell’accezione greca e latina del termine, quindi semi-dei). “Hanno la natura di nuvola condensata, aria congelata, abbastanza visibili al crepuscolo”. Si dice che alla sua morte, le sue spogli vennero portate nella vicina Collina delle Fate, perché sapeva troppo.
In uno scritto del XI secolo, citato da Brasey, un anonimo inglese spiega che le Fate, gli Elfi e gli altri Spiriti Elementari nacquero tutto da una razza di Giganti. (Ancora il mito dei Giganti sulla terra che torna). Quelli maligni, come Trolls, Ciclopi e Titani, dovettero soccombere al “nuovo tempo”, preparato per la venuta degli uomini. Cosi dovettero adattarsi, diminuendo di dimensione, vivendo isolati, e divenendo Silfi, Ondine, Elfi, Fate, Semidei ed Eroi (…gli “Eroi”, altro mito che torna).
Una leggenda cristiana originaria dell’Islanda, fa risalire la loro nascita al mito di Adamo ed Eva. Un giorno, Dio decise di fare loro visita, per conoscere e illuminare con la sua luce la loro numerosa progenie. Essendo molti i suoi figli, Eva non fece in tempo a lavarli tutti, e allora nascose quelli sporchi e presentò a Dio solo quelli col viso pulito. E così, la maggior parte dei suoi figli, nascosti alla benedizione divina, divennero Elfi e Fate.
Leggende o no che siano, resta il fatto che dall’Oriente il culto delle Fate arrivò alla Persia, e da li si è esteso agli arabi, e da questi alla Spagna. Passando per Granada, la città tra due mondi. E di castello in castello, in epoca mediovale, raggiunse la Francia, e tutta l’Europa. La scoperta di un Nuovo Mondo ad Ovest, oltre il Mare-Oceano, le portò lontano… dove esse già c’erano.

2 commenti:

  1. Mi sorge un dubbio: presso gli arabi che visione ci sarà delle fate??

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  2. Pensa ai Djinn, i "geni" del Corano o delle "mille e una notte", non hanno corpo e figura umana, infatti non sono mai raffigurati (anche perché, come anche nella religione ebraica, è proibito raffigurare ogni cosa di spirituale). Spiriti "di natura" femminile, non mini-donne come siamo abituati a vedere raffigurate le fate in occidente.Un bacio Vale!

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